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LETTERA APOSTOLICA
CON LA QUALE IL SANTO PADRE
PIO XI
NEL GIORNO DELLA «MARCIA SU ROMA»
CHIEDE AI VESCOVI D'ITALIA
DI ADOPERARSI AFFINCHÉ LA PACE VENGA RISTABILITA
 

«ORA SONO POCHI»

 

Ai Vescovi d’Italia. 

Venerabili Fratelli, salute e Apostolica Benedizione.

Ora sono pochi mesi solamente, dinanzi ai mali ed alle lotte fratricide che funestavano il Nostro diletto Paese, vi rivolgevamo un caldo appello, esortandovi a dirigere particolarmente la vostra pastorale sollecitudine all’opera di pacificazione degli animi e dei cuori. Ben sappiamo con quanta premura avete risposto al Nostro paterno invito; ma purtroppo la tanto desiderata tranquillità non è ancora tornata in mezzo al diletto popolo d’Italia, e l’animo Nostro è di nuovo profondamente addolorato alla vista dei mali, ognor più gravi, che ne minacciano il benessere materiale, morale, religioso, ritardando sempre più il risanamento delle profonde ferite, doloroso strascico dei lunghi anni di guerra. Fedeli, pertanto, a quella missione di carità affidataCi dal Divin Redentore, Noi sentiamo imperioso il bisogno di indirizzare nuovamente a quanti sono cittadini d’Italia una parola di carità e di pace. In nome di quella fratellanza che tutti li unisce nell’amore a questa terra così benedetta da Dio, in nome specialmente di quella fratellanza più nobile, perché soprannaturale, che nella religione di Nostro Signore Gesù Cristo congiunge i figli d’Italia in una sola famiglia, Noi a tutti gridiamo colle parole di S. Stefano: « Uomini, siete fratelli; perché v’insultate l’un l’altro? » [1]. E voi, Venerabili Fratelli, vogliate raddoppiare di zelo nell’opera santa di pacificazione, così alacremente intrapresa. Esortate tutti quelli che sono affidati alle vostre cure, a mitigare e, se occorre, a sacrificare pel pubblico bene i propri desideri, ispirandosi ai princìpi cristiani dell’ordine, ed a quei sentimenti di carità, di mansuetudine e di perdono, dei quali il Divino Maestro ha fatto ai suoi fedeli legge suprema. Ritornino essi sinceramente a Gesù Cristo « che è la nostra pace »[2], perché solo amando Lui si ameranno anche tra loro e, nella fraterna cooperazione, contribuiranno a quella generale prosperità della quale poi tutti godranno i frutti.

Di questa tanto desiderata riconciliazione sia intanto pegno ed auspicio l’Apostolica Benedizione che di cuore impartiamo a voi, o Venerabili Fratelli, al vostro clero e a tutti i fedeli alle vostre cure affidati.

Dal Vaticano, li 28 ottobre 1922

PIUS PP. XI

 


[1] Act., VII, 26.

[2] Eph., II, 14.

 

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