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LETTERA DI GIOVANNI PAOLO II
IN OCCASIONE DEL KATHOLIKENTAG DI AUGUSTA


Al mio venerato fratello
Mons. Josef Stimpfle, vescovo di Augusta (Augsburg)

Con gioia ho appreso che nella domenica della novena di Pentecoste i fedeli della sua diocesi si sono radunati nella città di Augusta, sede vescovile, per far rivivere il messaggio spirituale, che un anno e mezzo fa ho potuto annunciare durante i giorni di grazia del mio viaggio pastorale attraverso il suo stimato Paese. Il buon seme, che Dio diffuse allora mediante la mia parola in tanti cuori così aperti, non deve “essere soffocato dalle spine” (Mt 13,7), come il Signore stesso ci ammonisce, ma deve portare frutto fino alla sua piena maturità. In una grande novena la sua intera diocesi, mediante molteplici iniziative a diversi livelli, nelle famiglie, nelle comunità parrocchiali e nelle associazioni ecclesiali, ha meditato su quell’annuncio di fede, che durante la mia visita aveva potuto mettere radici nei cuori di molte persone all’interno e all’esterno della chiesa visibile e che nel frattempo anche in altri luoghi ha conosciuto un qualche sviluppo e approfondimento.

“Io ho piantato”, scrive san Paolo, “Apollo ha irrigato, ma è Dio che ha fatto crescere” (1Cor 3,6). Uno pianta, un altro si prende cura; ma è sempre Dio che dà lo sviluppo. Voglia il Signore rendere fruttuoso con la sua benedizione anche il grande impegno, con cui il triduo di questo Katholikentag diocesano è stato preparato sotto il profilo spirituale e organizzativo!

Il nostro Dio è un Dio che dà origine a sempre nuovi inizi. Nella mia visita vi augurai come frutto permanente che “la storia del cristianesimo nella vostra terra... dovesse ora incominciare di nuovo” (cf. Giovanni Paolo II, Homilia ad sodales apostolatus laicorum in urbe Fulda habita, 6, die 18 nov.1980: Insegnamenti di Giovanni Paolo II, III, 2 [1980] 1319). Nello stesso modo auguro anche in occasione di questo Katholikentag che avvenga un profondo rinnovamento, per così dire un “nuovo inizio” della storia del cristianesimo nella diocesi di Augusta; un nuovo inizio al quale invitano e incoraggiano gli esempi vincolanti di innumerevoli santi e alcuni significativi avvenimenti nel passato di questa diocesi: la fedeltà nella fede di santa Afra al tempo dell’impero romano; la cura pastorale di san Sintperto nell’epoca di Carlo Magno; il coraggio e la decisione di san Ulrico nella difesa della cristianità occidentale; la dottrina illuminata e la santità di Alberto Magno, l’appello esigente della Confessio Augustana, come pure la pace religiosa di Augusta, fino al grande studioso e pastore Giovanni Michele Sailer, della cui morte ricorre in questi giorni il 150° anniversario.

Lo Spirito creatore, che in tutti questi secoli, nonostante alcuni insuccessi, ha fatto fiorire tante magnifiche realtà, possa render capaci i figli e le figlie della sua diocesi, anche nella nostra generazione, “a far diventare Dio il contenuto della loro vita”, come dice il motto che avete scelto, in modo che si realizzi una nuova fioritura del suo Regno in mezzo a voi. È questo il mio intimo desiderio e la mia preghiera.

Di cuore saluto tutti i partecipanti a questo Katholikentag diocesano e a Lei, venerato signor Vescovo, ai Vescovi suoi confratelli, ai sacerdoti e ai diaconi, ai religiosi e religiose, ai collaboratori laici come pure a tutta la diocesi di Augusta, fiducioso nella materna intercessione di Maria, impartisco la benedizione di Dio onnipotente: Padre, Figlio e Spirito Santo. Amen.

Dal Vaticano, 10 maggio 1982.

GIOVANNI PAOLO II

 

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